“est campus ubi dicitur ad Vallem”

c’è un terreno agricolo chiamato La Valle

Valle:  nella pianura padana, luogo soggetto a depressione del terreno, ricco di fontanili.

In una mappa dell’Archivio della Pieve di Bruzzano (1560) è possibile individuare il nucleo originario della località La Valle, poi divenuta piccolo borgo agricolo facente parte dei Corpi santi di Porta Comasina, annessa al Comune di Milano nel 1923.

Già nel 1500 Affori aveva giurisdizione civica e religiosa sulle piccole frazioni e cascine limitrofe:  San Mamete, La Valle e le altre cascine costituivano il retroterra agricolo del Borgo degli Ortolani che si trovava appena fuori Porta Tenaglia: la Valle (ora detta cascina Albana), La Valletta,  Il Pignone.

Proseguendo dalla stazione Trenord Bovisa Politecnico verso Affori,  sulla Strada intercomunale della Bovisa, oggi chiamata via Bovisasca,  ritroviamo l’antico cardo di origine romana, dalle due curve bizzare, che seguono lo scorrere del letto del torrente Garbogera, ora interrato, e della roggia Marinella, proveniente dal fontanile di San Mamete.

E’ lì che ci si imbatte nella località La Valle, conosciuta oggi dai più come “gli orti di Cascina Albana”.

A fine ‘800 arriva l’industria chimica in Bovisa, ma La Valle con i suoi orti continua ad essere terreno coltivato dagli abitanti della zona (mappa catastale del 1911/1924).

Nel 1980, già conclusasi in questo territorio la fase di dismissione industriale, nel nuovo Piano regolatore comunale si stabilisce che la località La Valle diventi Parco urbano e si colleghi al Parco di Villa Litta Modigliani.

Oggi a distanza di 30 anni è possibile progettare un luogo di socializzazione all’aperto in linea con la sua tradizione storica e l’esigenze contemporanee della popolazione residente, tipiche di una zona periferica interclusa, cinta da due linee ferroviarie.

Noi abbiamo la convinzione che non si possa dar vita a nuovi quartieri senza presupporre l’esistenza di un nucleo abitativo pre-esistente, dotato di una forte identità storica-culturale e fondato sul radicamento di una comunità che si “riconosce”.

 

Un pensiero su “GLI ORTI

Lascia un commento